di Dott. Daniele Laezza
Pubblicata il: 28 Febbraio 2025
Può un’assemblea condominiale decidere di eliminare orti e arbusti dalle aree comuni senza alcuna giustificazione?
No, secondo la recente pronuncia del Tribunale di Brescia, Sez. III, del 10 giugno 2024.
Con tale sentenza, il giudice ha annullato la delibera con cui un condominio aveva stabilito la rimozione di queste aree verdi, ritenendola priva di fondamento e potenzialmente emulativa ai sensi dell’art. 833 c.c.
La decisione nasce dall’azione di alcuni condomini che hanno impugnato la delibera, lamentando non solo l’assenza di motivazioni concrete, ma anche l’onere ingiustificato dei costi di rimozione a carico della collettività.
Secondo la parte attorea, la scelta sarebbe stata dettata da un intento ritorsivo, piuttosto che da una reale esigenza del condominio.
In questo caso, la rimozione degli orti non è giustificata da esigenze concrete, né è stato dimostrato alcun beneficio per la collettività.
Per questo motivo, il Tribunale ha ritenuto fondate le doglianze dei ricorrenti e ha annullato la delibera.
Oltre all’aspetto legale, la vicenda solleva una questione più ampia: in che modo l’assemblea può esercitare i propri poteri senza sconfinare nell’abuso di diritto?
La giurisprudenza chiarisce che ogni delibera deve rispondere a un interesse concreto e non può essere adottata per mera volontà punitiva o arbitraria. In mancanza di una reale utilità, ogni decisione rischia di essere censurata dai giudici, come è accaduto in questo caso.
Questa sentenza rappresenta un monito per i condomini: prima di prendere decisioni drastiche sulle aree comuni, è fondamentale valutare attentamente l’interesse collettivo e il rispetto dei principi giuridici. In caso contrario, il rischio è quello di vedersi annullare tutto… con annessi costi legali da sostenere.
SENTENZA Trib. Brescia sez. III, 10 giugno 2024